Il Fico d’India
Il fico d’india, o per meglio dire “opuntia ficus indica”, è una pianta originaria del Centroamerica, arrivata in Europa verosimilmente intorno al 1493 con la spedizione di Cristoforo Colombo. Oggi il fico d’india è largamente coltivato in Italia, soprattutto nelle zone di Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna. Questo particolare frutto, in grado di crescere in zone aride dove nessun’altra coltura è in grado di farlo, ha suscitato l’interesse della comunità scientifica per sue proprietà benefiche… vediamo quali.
Le proprietà e gli effetti
In generale, le proprietà nutrizionali e bioattive dei frutti e dei loro sottoprodotti sono fonte di interesse per la comunità scientifica. I composti presenti in questi alimenti e lo studio delle loro proprietà biologiche, infatti, possono favorire la salute e aiutare a prevenire alcune malattie croniche.
Il frutto del fico d’india, in particolare, viene comunemente consumato fresco, sebbene possa essere impiegato in diversi modi, tra cui frutta secca, tè, marmellate, bevande, tinture e integratori alimentari. Esso è una buona fonte di fibre alimentari, vitamine, minerali, aminoacidi e composti bioattivi. Molti dei suoi composti naturali, inoltre, possiedono delle attività biologiche davvero interessanti, ad esempio antinfiammatorie, antiossidanti, ipoglicemizzanti e antimicrobiche.
Il fico d’india, quindi, può essere benefico sotto diversi aspetti per quanto riguarda la salute. Tra i tanti benefici, studi di laboratorio hanno evidenziato un importante effetto a livello del sistema nervoso.
Gli effetti neuroprotettivi
Questi effetti positivi sul sistema nervoso possono essere dovuti all’azione dei composti presenti nella polpa del frutto. I meccanismi che più comunemente possono causare danni neuronali sono legati all’infiammazione e ai radicali liberi. In tal senso, più componenti presenti nel fico d’india possono prevenire questi fenomeni peggiorativi e proteggere il cervello e il sistema nervoso.
Uno studio di laboratorio ha dimostrato che gli estratti di fico d’india sono in grado di ridurre il danno ischemico, una possibile causa di danni neuronali. I risultati ottenuti hanno, inoltre, suggerito che gli estratti di fico d’india possono contribuire alla neuroprotezione nel danno neuronale generato dai radicali liberi.
Considerando che il cervello è abbastanza suscettibile all’ossidazione da radicali liberi e che le difese antiossidanti del sistema nervoso hanno una bassa efficienza, il ruolo antiossidante dei composti presenti nel fico d’india potrebbe rivelarsi davvero importante.
Conclusioni
Questo frutto esotico, quindi, a parte il suo buon sapore, presenta un alto potenziale benefico per la nostra salute. Oltre agli effetti benefici osservati, sono stati condotti studi su tanti altri aspetti come l’influenza sul metabolismo degli zuccheri, l’effetto antinfiammatorio, antimicrobico e antiossidante. Tutti questi aspetti, tuttavia, saranno da noi meglio esaminati nei prossimi articoli.
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Fonti:
- Molecules. 2021 Feb; 26(4): 951. Opuntia ficus-indica (L.) Mill.: A Multi-Benefit Potential to Be Exploited. Mafalda Alexandra Silva, Tânia Gonçalves Albuquerque, Paula Pereira et al.
- Medicina (Kaunas). 2019 May; 55(5): 138. Effects of the Consumption of Prickly Pear Cacti (Opuntia spp.) and its Products on Blood Glucose Levels and Insulin: A Systematic Review. Caroline A. Gouws, Ekavi N. Georgousopoulou, Duane D. Mellor Andrew McKune, Nenad Naumovski.
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