L’acido folico
Vi sarà sicuramente capitato di sentire parlare dell’acido folico. Questo, infatti, è un nutriente fondamentale per la salute, ma spesso non viene assunto in quantità adeguata. Ma perché è così importante, e cosa aiuta a prevenire? Cerchiamo di scoprirlo insieme!
L’acido folico o folato, è un nutriente essenziale del gruppo delle vitamine B. La sua forma biologicamente attiva è chiamata acido L-5-Metiltetraidrofolico. Questa è la forma più comune dei folati presenti negli alimenti. Le verdure a foglia (spinaci, broccoli e lattuga), le carni come il fegato, il latte e le uova, sono fonti di folato.
Pur essendo presente in molti alimenti, i suoi livelli di assunzione giornaliera sono spesso inferiori al dosaggio raccomandato. In particolari condizioni, inoltre, come la gravidanza o l’anemia, la richiesta di questa vitamina è più elevata. Spesso, infatti, gli specialisti prescrivono specifici integratori di questo nutriente, preferibilmente a base di acido folico in forma biologicamente attiva.
Fatte le giuste premesse, possiamo ora analizzare come e perché l’acido folico è così importante.
La gravidanza e l’allattamento.
Prima e durante la gravidanza è fondamentale assumere la giusta quantità di acido folico. Questo, infatti, è importante per la divisione cellulare e i processi di crescita, nonché per lo sviluppo ottimale del feto e la crescita dei tessuti della madre.
I folati, inoltre, contribuiscono alla prevenzione delle malformazioni fetali. In particolare, queste vitamine, prevengono il rischio di anomalie del sistema nervoso del nascituro. Un esempio sono i difetti del tubo neurale, la struttura embrionale dalla quale si sviluppa il sistema nervoso. La carenza nutrizionale di folati è anche correlata ad alcune alterazioni durante la gravidanza, come il basso peso del bambino e la nascita prematura.
In gravidanza, l’acido folico, assunto esclusivamente da fonti alimentari, potrebbe essere insufficiente. Per questo motivo spesso vengono prescritti integratori di acido folico. Per una prevenzione efficace è importante assumerlo almeno 4 settimane prima del concepimento e durante tutta la gravidanza. La dose consigliata, per donne sane normopeso, è di 0,4 mg al giorno.
Attenzione! Il periodo di maggiore vulnerabilità per il nascituro è durante la quarta settimana di sviluppo, quando si può non essere a conoscenza di essere incinta. Per questo motivo, è consigliabile che le donne in età fertile assumano integratori di acido folico, soprattutto se progettano di avere un figlio.
Durante l’allattamento il rischio di carenza di folati è alto, perché è necessario provvedere anche al folato rilasciato nel latte materno.
La richiesta di acido folico è quindi aumentata non solo durante la gravidanza, ma anche durante l’allattamento. Quindi, per supportare sia i cambiamenti fisiologici della madre, che la crescita e lo sviluppo del bambino, dobbiamo prestare la massima attenzione a questo nutriente.
Il contributo dell’acido folico contro l’anemia.
L’anemia rimane un grave problema di salute pubblica, che colpisce circa un quarto della popolazione mondiale. Le sue conseguenze negative sulla salute colpiscono le persone di tutte le età, in particolare donne in età fertile e bambini. Circa due miliardi di persone sono carenti di ferro, metà di queste manifesta segni clinici di anemia. I livelli di ferro e vitamine, come l’acido folico, sono un aspetto importante per la salute. Una loro carenza, infatti, influisce negativamente sull’esito di gravidanze, sulla capacità lavorativa, sulla capacità intellettuale e sul sistema immunitario.
La carenza di acido folico può essere correlata a più cause. Può verificarsi una diminuzione dell’assunzione, in casi come alcolismo o malnutrizione (anziani, povertà, diete speciali, ecc.). Può avvenire un aumento della domanda, in particolare in caso di gravidanza e alterazioni dell’assorbimento. In alcuni casi, farmaci come gli anticonvulsivanti e gli agenti antitumorali, causano un’anemia megaloblastica correlata alla carenza di folati.
L’anemia megaloblastica macrocitica è un tipico segno di carenza di acido folico. In questo tipo di anemia si verifica un’alterazione dei globuli rossi nel sangue. Questi, infatti, risultano più grandi e la loro funzionalità è alterata. Le cause di questa patologia sono dovute ad alterazioni della normale proliferazione delle cellule del midollo osseo.
Generalmente, l’anemia si sviluppa gradualmente e i sintomi sono presenti solo nei pazienti gravemente anemici. I sintomi più comuni includono debolezza, mancanza di respiro (principalmente durante l’esercizio fisico), palpitazioni, vertigini, pallore e tachicardia.
L’integrazione di folati, pertanto, risulta fondamentale. È stato riscontrato, inoltre, che l’integrazione di vitamine negli anziani e la somministrazione di folati in gravidanza, riducono i casi di anemia megaloblastica.
Altre condizioni e indicazioni correlate alla carenza di folati.
Oltre l’anemia e la gravidanza, ci sono prove crescenti sul fatto che la carenza di folati è causa anche di altre condizioni patologiche. Una maggiore predisposizione alla trombosi e i disturbi dell’umore sono le condizioni principali. Esistono diverse prove, inoltre, sia sperimentali che cliniche, che suggeriscono che la carenza di folati può interferire con lo stato immunologico. Questo, può quindi indurre a una maggiore predisposizione al cancro.
In caso di carenza di folati, prima di iniziare la terapia, è essenziale accertarsi che non ci sia una concomitante carenza di Vitamina B12. Tale precauzione è necessaria perché in condizioni di carenza di Vitamina B12 avviene un accumulo di folati in forma bioattiva, che vengono intrappolati dall’organismo e non assolvono in pieno alle loro funzioni metaboliche. Questo succede, perché le due sostanze agiscono in maniera sinergica. È quindi importante prestare la massima attenzione ad alcune condizioni, come i disturbi neurologici tipici della carenza di Vitamina B12. Infatti, se in questi casi si somministra una dose elevata di acido folico, può verificarsi un peggioramento delle condizioni.
Perché è preferibile l’acido folico in forma attiva?
Non tutte le persone sono in grado di convertire, in modo adeguato, l’acido folico nella sua forma attiva. Questo a causa dell’elevata presenza, nelle popolazioni, di alterazioni nel metabolismo di natura genetica. In questi casi, infatti, potrebbe verificarsi una ridotta formazione di Acido L-5-Metiltetraidrofolico.
L’acido folico in forma attiva è quindi la tipologia di folati più indicata per il nostro organismo. Non risente, infatti, delle alterazioni metaboliche dei folati ed è subito pronto per essere utilizzato dal nostro corpo.
Adesso sappiamo perché l’acido folico è così importante! Teniamo, quindi, sempre sotto controllo il giusto livello di questa vitamina, sia che si pensi di avere un figlio, sia per la salute di tutti i giorni.
ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.
Fonti:StatPearls Publishing; 2020 Jan- Folic Acid – Brigham J. Merrell; John P. McMurry.Nutrients. 2013 Oct; 5(10): 3920–3947. Nutrient Intake Values for Folate during Pregnancy and Lactation Vary Widely around the World – Rosemary A. Stamm and Lisa A. Houghton.Rev ChilPediatr. 2017 Apr;88(2):199-206. – Folate and Pregnancy, current concepts: It is required folic acid supplementation? – Erika Castaño, RaúlPiñuñuri, Sandra Hirsch, Ana María Ronco.Rev Prat. 1993 Jun 1;43(11):1358-63. – Anemias due to disorder of folate, vitamin B12 and transcobalamin metabolism. – J Zittoun.StatPearls Publishing; 2020 Jan. – Megaloblastic Anemia. – Anis Hariz; Priyanka T. Bhattacharya.Am J Clin Nutr. 2009 Feb; 89(2): 702S–706S. – Folate–vitamin B-12 interaction in relation to cognitive impairment, anemia, and biochemical indicators of vitamin B-12 deficiency. – Jacob Selhub, Martha Savaria Morris, Paul F Jacques, and Irwin H Rosenberg.Semin Hematol. 1999 Jan;36(1):47-64. – Folate deficiency beyond megaloblastic anemia: hyperhomocysteinemia and other manifestations of dysfunctional folate status. – R Green, J W Miller.
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