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Fegato, caffè e cioccolata!

Il nostro stile di vita e la nostra alimentazione ci portano spesso a stressare un importante organo del nostro corpo, il fegato. Negli ultimi anni il tema dell’impatto della nutrizione sul danno epatico ha suscitato notevole interesse. È stato riconosciuto, infatti, che alcune sostanze bioattive e micronutrienti (vitamine e sali minerali) hanno un effetto protettivo in diverse malattie del fegato. Ma prima di saltare alle conclusioni facciamo un breve excursus.

Il fegato

Il fegato è un organo che svolge un ruolo chiave nella regolazione del metabolismo e nella secrezione, immagazzinamento e disintossicazione delle sostanze. Diversi fattori, tra cui il cibo, sono coinvolti nella patogenesi del danno al fegato. Di seguito andremo ad elencare le patologie più comuni che colpiscono il fegato:

  • La cirrosi epatica, una malattia cronica del fegato caratterizzata dalla formazione di tessuto fibroso in grado di danneggiare quest’organo. Esso si accumula dopo molti anni in presenza di malattie o in caso di abuso di alcol;
  • la steatoepatite non alcolica, caratterizzata dall’accumulo di grasso (lipidi) nel fegato. Essa comprende processi infiammatori di cicatrizzazione e morte dei tessuti (necrosi) che alterano in modo definitivo la funzionalità dell’organo. Inoltre, è una malattia cronica che può evolvere fino allo stadio di cirrosi epatica;
  • il tumore al fegato, proliferazione non controllata delle cellule del fegato.

Come abbiamo già anticipato, diverse sostanze bioattive e micronutrienti hanno un effetto protettivo in varie malattie che colpiscono il fegato. Tra i diversi alimenti e bevande contenenti sostanze nutritive, importanti da questo punto di vista, prenderemo in considerazione il caffè e il cioccolato, entrambi ricchi di caffeina.

La caffeina

La caffeina è un importante componente bioattivo presente in caffè, tè e cioccolato. Oltre ai noti effetti sul sistema nervoso, come quello di aumentare la vigilanza e il benessere mentale, aiutare la concentrazione, migliorare l’umore e limitare la depressione; questa sostanza agisce anche a livello del fegato.

Alcuni studi, infatti, suggeriscono che l’assunzione regolare di caffeina può avere effetti protettivi sul fegato. Naturalmente le quantità fanno la differenza, difatti dosi elevate sono state associate a funzioni cerebrali, cardiache e muscolari alterate. Di per sé, la caffeina possiede molti effetti antinfiammatori, tuttavia le bevande energetiche ad alto contenuto di caffeina possono causare danni funzionali importanti al fegato. È quindi bene prestare sempre attenzione alle quantità.

Il caffè e il fegato

Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e possiede diverse proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie, antiossidanti, antiobesità, antidiabetiche e protettive cardiovascolari. Diversi studi hanno anche dimostrato come l’assunzione di caffè può ridurre l’incidenza di malattie del fegato, tra cui cirrosi epatica e tumore al fegato.

In uno studio, per esempio, è stato rilevato che il consumo di caffè provoca una ridotta prevalenza di cirrosi nei pazienti con patologie croniche al fegato, indipendentemente dalla quantità di caffè. Successivamente, una serie di studi clinici hanno dimostrato che il caffè protegge da altre patologie del fegato come la steatoepatite non alcolica. I risultati di questi studi potrebbero essere spiegati da alcuni studi di laboratorio. Quest’ultimi hanno dimostrato effetti antiproliferativi, antiossidanti e antifibrotici nelle miscele di caffè o dei principali composti del caffè.

Il cioccolato e il fegato

Oltre alla presenza della caffeina nel cioccolato, vari studi su questo alimento hanno analizzato anche altre componenti importanti in esso presenti che contribuiscono alla protezione del fegato, come i polifenoli (sostanze bioattive con forte potere antiossidante).

Tuttavia, per comprendere i benefici di questo alimento sul fegato, bisogna sapere che un particolare enzima chiamato NOX-2 è risultato essere uno dei principali esponenti del danno al fegato nella steatoepatite non alcolica. È stato osservato, infatti, che l’assunzione di cioccolato fondente induce riduzione del danno da radicali liberi generato da NOX-2 nei pazienti con questa patologia. Questi dati, molto importanti, meritano ulteriori studi nel lungo periodo per valutare l’effetto del cioccolato fondente sul danno epatico. In ogni caso, i dati complessivi supportano un ruolo benefico dei polifenoli, contenuti nel cacao, nel ridurre il danno da radicali liberi nella steatoepatite non alcolica.

Conclusioni

Alla luce di quanto emerso dagli studi a nostra disposizione, dovremmo valutare l’inserimento di questi due alimenti nella nostra dieta. Tenendo sempre a mente, tuttavia, che l’eccesso degli stessi può provocare danni. Per approfondire l’argomento sul cioccolato e sul caffè vi consigliamo di visitare i nostri relativi articoli.

ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.

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2022-02-07T11:57:46+01:00
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